il gelo dell’inverno attraverso la musica…
Nel mio primo appuntamento con la musica immortale vi ho raccontato di Bach e le sue Variazioni Goldberg. Pochi anni prima, nel 1725, Antonio Vivaldi compone in Italia le Quattro stagioni, il più bell’esempio di musica descrittiva. Ogni stagione e’ legata ad un sonetto esplicativo perciò chi ascolta può immaginare nella musica ciò che racconta il sonetto.
Il primo movimento, l’Allegro non molto, per esempio, descrive i brividi e le sensazioni di tremore causate dal gelo. Non c’è nessuna melodia all’inizio, solo note secche e staccate con qualche dissonanza. Poco dopo entra il violino solista che esegue delle note veloci che ci fanno ricordare una folata di vento che agita in aria i primi fiocchi di neve.
Questo il sonetto:
Agghiacciato tremar tra nevi algenti
al severo spirar d’orrido vento
correr battendo i piedi ogni momento;
e per soverchio gel battere i denti;
Nel secondo movimento, un Largo, Vivaldi sembra raccontarci la quiete di un uomo che si scalda vicino al suo focolare mentre fuori piove. Ci descrive la pioggia con i violini che pizzicano le corde mentre affida al violino solista una melodia calda e confortante.
Ecco cosa dice il sonetto:
Passar al foco i di’ quieti e contenti
mentre la pioggia fuor bagna ben cento
Il terzo movimento si apre con un assolo di violino, accompagnato poi da tutta l’orchestra, come una leggera folata di vento che cresce, con forza, richiamando tutti i venti fino all’arrivo di una vera e propria tempesta.
Ed ecco il sonetto:
caminar sopra ‘l ghiaccio, e a passo lento
per timor di cader girsene intenti:
gir forte, sdruzzolar, cader a terra
di nuovo ir sopra ‘l giaccio e correr forte
sin ch’il giaccio si rompe, e si disserra;
sentir uscir dalle ferrate porte
Sirocco, Bora e tutti i venti in guerra
quest’è ‘l verno, ma tal, che gioja apporte.
Ora chiudete gli occhi e ascoltate.
Il mio consiglio:
Prendiamoci tempo, ogni tanto, per godere della bellezza. Regaliamoci questa esperienza coinvolgente. Dialoghiamo con la musica, lasciamoci trasportare dalle immagini che sa evocare con queste meravigliose armonie. E vedrete che le tensioni si sciolgono e il respiro si regolarizza. Dura poco più di una manciata di minuti. Lasciate scorrere nella mente le immagini di paesaggi brinati, laghetti ghiacciati, pattinatori sul ghiaccio e fiocchi di neve, fissate la fiamma del focolare mentre fuori il ticchettio della pioggia, ritmato, infonde pace e serenità.
Prendiamoci tempo per rilassarci e coccolarci, per sopravvivere alla vita di oggi cosi stressante e piena di impegni. Dobbiamo avere cura di noi, non solo del nostro corpo (a quello ci pensano già estetiste e parrucchiere e sessioni estenuanti di fitness), dobbiamo pensare a nutrire la nostra anima…
Buon ascolto e buon relax!
ciao!
Che bell’articolo!Interessante!!!!
A presto
Laura
grazie!!! A presto!